Pisa 27/05/2013
"Femminicidio. Perchè i mostri?" Incontro alla Normale di Pisa con Carmen Lasorella
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Un portale Rai che integri informazioni e consulenze dove le donne che subiscono violenza trovino immediato sostegno, siano aiutate e indirizzate verso centri antiviolenza, specialisti, psichiatri, psicologi, forze dell'ordine. Una strada digitale che, aggregando associazioni e istituzioni in una piattaforma unica, accompagni le vittime di maltrattamenti a trovare la forza e gli strumenti per uscire da condizioni dolorose che spesso durano da anni. A poche ore dall'attesa ratifica della "Convenzione di Istanbul" contro la violenza sulle donne (discussa e votata ieri alla Camera) il progetto di un "servizio pubblico digitale" per prevenire il femminicidio e lottare contro la violenza maschile sulle donne è annunciato alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Ne ha parlato durante il convegno "Femminicidio. Perché i mostri? Cause del fenomeno e lotta contro la violenza sulle donne" Carmen Lasorella , presidente di RaiNet e coordinatrice dell'incontro organizzato da Miriam Pagliarone , Patrizia Pagliarone e Alessandro Caratelli con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Pisa. Il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza ha fatto pervenire un messaggio in cui ribadisce il ruolo che deve avere la scuola su questo tema: "Abbiamo un dovere essenziale, quello di formare i nostri figli e i nostri studenti al rispetto di principi di uguaglianza e di civiltà. E abbiamo il dovere di indignarci davanti a ogni forma di violenza, come davanti a ogni stereotipo che frena l'inserimento lavorativo delle donne rispetto ai maschi, senza mai abbassare la guardia. Credo che la scuola abbia un ruolo fondamentale per trasmettere questi valori di cambiamento, e come ministro mi impegno a lavorare alacremente in questa direzione".
Quali sono le cause della violenza? E quali gli strumenti per affrontarla? A queste domande hanno risposto i relatori del convegno aperto dal Direttore della prestigiosa Scuola Normale Superiore Fabio Beltram ; "È il momento di uscire dai cliché", ha detto Carmen Lasorella. "Leggendo le cronache proviamo un senso di impotenza. Per questo dobbiamo saperne di più. Dobbiamo conoscere di più il fenomeno, le vittime devono avere la possibilità di uscire dal silenzio e trovare le risposte necessarie per denunciare e per essere accompagnate nel percorso di una nuova e diversa vita. Gli strumenti ci sono, ma spesso le donne coinvolte non riescono a trovarli. A volte perché non si ha abbastanza lucidità per essere consapevoli di cosa si sta realmente vivendo. Altre perché chiedere aiuto è difficile. Un sistema che integri gli aiuti necessari e la semplicità di accesso può essere il primo intervento", ha aggiunto Lasorella spiegando le ragioni del progetto Rai e invitando associazioni e istituzioni ad aderire. Da parte sua il Prefetto Francesco Tagliente ha sottolineato l'importanza di non dimenticare gli uomini. "I partner maltrattanti, gli stalker sono i veri portatori di un problema comportamentale". Evidenziando la difficoltà delle vittime a denunciare o a ricorrere all'istituto dell'ammonimento, per non creare problemi giudiziari all'autore o per timore di ritorsioni, il Prefetto ha insistito sulla specializzazione degli addetti ai lavori. "È auspicabile - ha detto - formare, con corsi universitari specialistici, tutti gli operatori del settore, combinando le conoscenze degli studiosi delle scienze comportamentali con l'esperienza professionale degli operatori". Salvatore Laganà , Presidente del Tribunale di Pisa ha concluso il suo intervento fissando cinque punti. Priorità ai procedimenti sui maltrattamenti, obbligo di procedere d'ufficio per quei reati per cui ora si procede solo su querela, rete di sostegno psicologico che supporti la vittima anche durante il processo, aiuto materiale nei confronti della vittima, obbligo per i maltrattanti di sottoporsi a trattamento sanitario se vogliono uno sconto di pena. Federico Gelli deputato Pd e componente della Commissione Affari Sociali della Camera ha ricordato l'esperienza nella Regione Toscana, dove è stato in passato assessore alle pari opportunità. "In quegli anni abbiamo approvato la legge sulla cittadinanza di genere e una legge contro la violenza sulle donne e sui minori", ha ricordato. In Toscana, ha detto il deputato "abbiamo ottimi centri che possono essere un esempio per il resto del Paese". Alla giornata hanno partecipato Gioacchino di Meglio , comandante provinciale Carabinieri che ha parlato dell'impegno dell'Arma per favorire la conoscenza a scuola perché si crei la colleganza con l'altro sesso non come competizione. Il comandante dei Cc ha anche ricordato che l'Arma il 20 novembre 2007 ha sottoscritto con la Prefettura, la Provincia, la Questura ed altri enti istituzionali del territorio, il protocollo d'intesa sulla "Violenza Intrafamiliare". Marco Filippeschi , e Paolo Ghezzi , rispettivamente Sindaco e Vicesindaco di Pisa hanno portato il saluto della città insieme al Presidente della Provincia Andrea Pieroni .
Al convegno hanno partecipato anche Liliana Dell'Osso , Direttrice della clinica Psichiatrica dell'Università di Pisa che ha svolto un intervento sulle radici biologiche e culturali dell'aggressività maschile per arrivare a descrivere la grave patologia che la violenza provoca sulle donne, ovvero il Disturbo Post Traumatico da Stress, la stessa che segue all'esposizione ad eventi traumatici quali un terremoto, uno tsunami o una guerra; Giacomo Dacquino, Psichiatra e scrittore; Luisa Pronzato , giornalista del Corriere della Sera. "Spesso l'uccisione di una donna è solo l'estrema conseguenza di violenze fisiche psicologiche, sessuali, verbali che ha dovuto subire" - ha detto Luciano Garofano ex Comandante dei R.I.S. "Oltre 40 i casi di femminicidio in questa prima parte del 2013" - ha ricordato Garofano snocciolando il rosario dei dati della violenza analizzati negli ultimi dieci anni - "Si uccidono donne per un senso di possesso/proprietà nel 32% dei casi. Per il 23%, invece, il movente è da ricercare nella conflittualità, nel litigio anche futile come la gestione della casa a cui si collegano anche gli omicidi legati a questioni economiche, il 7,2%. Il 17,6% delle vittime era già stata minacciata." Garofano, evidenziando che gli omicidi sono spesso pianificati, ha ricordato che avrebbero potuto essere evitati se le vittime fossero state adeguatamente protette. I raptus, come certa stampa scrive, sono tra il 9,8 (gesti imponderabili e imprevisti) e il 15,5 (disagi e disturbi psichici degli autori). "L'economia, la presenza nel mondo del lavoro sono allo stesso tempo deterrenti e strumenti contro la violenza - ha detto Maria Silvia Sacchi , giornalista del Corriere della Sera e del blog La27ora, autore collettivo di un libro-inchiesta ("Questo non è amore") che ha dato voce alle protagoniste e ai protagonisti della violenza sulle donne attraverso le storie di donne vittime di violenza domestica, uomini che la agiscono e operatori impegnati sul campo. "La presenza di più donne nel mondo del lavoro, anche in posizioni apicali favorisce il riconoscimento della dignità femminile", conclude Sacchi.